«A leggere meno, sei più felice». L’altro giorno ne parlava qualcuno in ufficio, pare che l’abbia scritto Nino D’Angelo nella sua biografia. Magari non ha usato proprio gli stessi termini, ma l’idea che sottende un certo tipo di pensiero è che la lettura ti obbliga a fare i conti con alcuni sospesi che preferivi dimenticare. Leggere ti apre la mente, si dice, e una volta che raggiungi un livello
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